La magistratura si avvia verso la sentenza del caso d’omicidio del poeta Pablo Neruda, vincitore del Nobel cileno per la letteratura.
Emergono nuovi dettagli sul presunto caso d’omicidio di Pablo Neruda. Fu poeta cileno vincitore anche del Premio Nobel per la Letteratura, morto nel 1973 a Santiago del Cile ufficialmente a causa di un tumore. Da tempo i famigliari si stanno battendo però perché convinti che quello del poeta è stato in realtà un omicidio. “L’omicidio è un fatto che non si può più occultare”, ha ora affermato Rodofo Reyes, avvocato ma soprattutto nipote di Pablo Neruda.
Secondo quanto appreso, le indagini da parte della magistratura sulla morte dell’uomo si concluderanno entro il 2023. Pablo Reyes ha inoltre aggiunto che “l’uccisione di Pablo Neruda non si può occultare ulteriormente” e che “manca solo la decisione della giudice Paola Plaza”, spiegano.
Il falso certificato di morte
Secondo quanto appreso attraverso il nipote di Pablo Neruda, delle specifiche analisi condotte in due diversi laboratori in Canada e Danimarca e depositate nella giornata di mercoledì scorso al tribunale mettono in evidenza la “falsità del certificato di morte. Che nel 1973 affermava che mio zio era morto per effetto delle metastasi del cancro alla prostata che gli era stato diagnosticato”.
“Si confermano le conclusioni delle precedenti analisi che avevano riscontrato la presenza di una tossina botulinica. E si afferma che il batterio trovato (clostridium botolinium) è di tipo endogeno. Ovvero che gli è stato iniettato mentre era ancora in vita nella clinica di Santiago. Dove poi è deceduto il 23 settembre”. Sono queste le dichiarazioni dell’uomo.
E continua: “Al di là di come è stata introdotta la tossina, e di chi l’ha introdotta, non si può più negare la presenza di un’arma biologica nel corpo di Neruda. Si tratta di un fatto”. Il 23 settembre del 1973 l’uomo vincitore del premio Nobel cileno per la letteratura morì dopo il colpo di stato messo in atto da Augusto Pinochet. Dopo 12 giorni di sofferenze trascorsi nella clinica Santa María di Santiago si segnò la sua dipartita.